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L’incerto futuro dello Stadio Olimpico di Londra



Lo stadio olimpico di Londra potrebbe non riaprire prima di quattro anni. Questo è quanto è emerso dalle dichiarazioni di Dennis Hone, responsabile della LLDC (London Legacy Development Corporation) davanti alla commissione della London Assembly.
Il problema principale per cui l’mpianto, costato oltre 560 milioni di euro, rischia di rimanere a lungo inutilizzato è l’incertezza sul tipo di utilizzo futuro.
L’asta prevista entro maggio è stata rimandata ad ottobre e infine a dicembre.
I piani di utilizzare l’impianto solo per concerti e le gare di atletica nazionali si sono rivelati troppo dispendiosi.
E quando lo scorso mese il sindaco di Londra, Boris Johnson, ha annunciato un piano che prevede l’installazione di seggiolini estraibili per utilizzare lo stadio in estate per l’atletica e in inverno per il calcio si è subito capito che i costi stimati inizialmente sarebbero raddoppiati.
Secondo Dennis Hone l’unica via possibile sarebbe quella di rendere l’impianto appetibile per i club calcistici, ma questa possibilità prevede comunque un costo di riconversione, per lo smantellamento della pista di atletica e la costruzione di aree di ristoro all’interno della struttura, che i club pare non siano disposti o in grado di spendere, per cui le spese sarebbero a carico dei londinesi.
Per il momento sembra che il West Ham possa essere ancora interessato ad un utilizzo a lungo termine con un affitto di 99 anni e le spese di riconversione a carico del Comune.
L’unico accordo certo è quello con la federazione di atletica, che organizzerà nello stadio le gare estive annuali e i Mondiali nel 2017.

Foto LOCOG


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